mercoledì 10 ottobre 2012
Poesia di Anna Maria Basile
Anna Maria Basile
Anna Maria Basile ha due grandi passioni: la famiglia e la poesia. Per amore della famiglia, ha “chiuso in un cassetto” la sua laurea in Giurisprudenza. Per amore della poesia, soffre le solitudini di tutti i poeti e di tutti i tempi. La Poetessa è una donna molto sensibile e riservata, dopo la laurea in Giurisprudenza, decide doi dedicare la sua vita alla poesia, come mezzo per trasmettere i valori sacrali della famiglia, dell’identità arberesh, della pace tra i popoli, del rispetto della natura. Nel cuore della poetessa,oltre all’amore per il suo paese, c’è il forte desiderio di trasmettere alle nuove generazioni la storia delle antiche ritualità popolari italo-albanesi e la lingua per contribuire ad evitarne la scomparsa. “Scrivere per il piacere di farlo è il piacere di scrivere ciò che l’animo detta. L’animo che non sa tacere ma non sa neanche scrivere, chiede a me di farlo per decantare la bellezza della luna quando , a forma di falce, brilla nel cielo stellato e quando, già piena, si riflette sul mare e ne segue i movimenti delle onde come per giocare con essa. Sono certa che l’amore di cui tutti parlano non nascerà fino a quando l’uomo continuerà a vivere la sua vita senza rendersi conto che c’è un mondo che aspetta, di essere scoperto e vissuto intensamente”, queste sono parole di Anna Maria Basile, con le quali cerca di descrivere il suo “essere” poetessa interpretato quasi come un dovere, in quanto “volere dell’animo”.
Spiagge di fuoco
<>, usando queste parole la Prof. Scola introduce l’ultima raccolta di poesie di Anna Maria Basile “Spiagge di fuoco”. Il libro è stato presentato proprio nell’aula magna del Liceo scientifico statale “V.Bachelet”. Un’occasione importante per capire ed approfondire le tematiche e le ragioni delle nuove poesie della Basile, ma anche per analizzare e rivelare il significato più autentico e profondo di liriche composte e scritte rubando agli attimi e ai momenti un sottile frammento di verità.
Madre Teresa di Calcutta” – Anna Maria Basile
Hai cercato i poveri
Per vivere la fame,
i lebbrosi
per vivere il dolore,
i bambini abbandonati
e di carezze tutti
li hai nutriti.
Dal verbo di Dio
ne hai fatto
il tuo vanto,
hai usato il sorriso
per cancellare il pianto
dagli occhi di chi
ha vissuto un momento
e poi solo ha rimpianto
d’aver visto tracce di pace.
Di te hai lasciato
Un ricordo beato.
Il componimento è formato da una strofa di 19 versi liberi, cioè esenti da schemi metrici. Per quanto riguarda il lessico, la poetessa ha scelto un linguaggio quotidiano ma essenziale, grazie al quale nel testo poetico si manifesta la capacità di svelare significati sempre più profondi, che ne costituisce gran parte dell’emozione.
È una delle poesie più belle, toccanti e realistiche che io abbia mai letto. In questa poesia la poetessa mette in risalto i valori di una “Donna”, Madre Teresa Di Calcutta la quale ha dedicato la sua vita ai poveri, agli ammalati e a coloro che erano esclusi, una vita dedicata all’amore verso il prossimo, un progetto divino. <>, è così che Anna Maria Basile, la poetessa mette in risalto la volontà della Santa di aiutare i poveri ed i lebbrosi, condividendo la loro stessa natura. <>, si evidenzia la fede di Madre Teresa di Calcutta,con la quale agiva e risolveva i problemi. <<…hai usato il sorriso // per cancellare il pianto…>>, questi sono i versi che rendono la poesia emozionante. La medicina di Madre teresa al pianto non erano dei farmaci ma semplici sorrisi…i sorrisi con i quali noi tutti oggi la ricordiamo. <>, così Anna Maria Basile conclude la poesia.
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